Restauro di un capolavoro - "Pinocchio"
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Restauro di un capolavoro - "Pinocchio"
CURIOSITA'
Il burattino più vero del bimbo
si ferma un giorno a Firenze.
Il Pinocchio della Disney compie 70 anni e per l'occasione è stato restaurato e presentato all'istituto degli Innocenti. La marionetta di legno ritrovata per caso: era stata murata negli studios
E ora il burattino sembra più vero del bambino. Il primo film di animazione ispirato al romanzo «Le avventure di Pinocchio» di Carlo Collodi e realizzato nel 1940 dalla Walt Disney, compie 70 anni e, per l’occasione, è stato sottoposto a un restauro durato più di un anno. Il cartone animato, presentato all’istituto degli Innocenti di Firenze, città natale di Collodi, uscirà in blu-ray e dvd il primo aprile. Come un affresco, la pellicola è stata ripulita digitalmente sia nelle immagini che nel suono. Sono stati riportati alla luce i colori originali e resi visibili anche i più piccoli dettagli.
LE NUOVE TECNOLOGIE PER UN CAPOLAVORO - Grazie alle tecnologie moderne, a cominciare da quella denominata Disney View, il cartone animato, nato in formato 4/3, è stato trasformato in un film ad alta definizione in formato 16/9. Questa tecnica ha permesso di riempire i bordi laterali dello schermo, che sarebbero rimasti neri, con immagini e pannelli specifici integrati con la scenografia e il paesaggio. Il risultato è un film nitido, dai colori brillanti, con un’acustica praticamente perfetta: un Pinocchio reale come non lo è mai stato prima. E quale poteva essere il miglior testimone della presentazione dell’edizione restaurata del classico Disney se non proprio il vero Pinocchio, il burattino fatto costruire da Walt Disney in occasione della realizzazione del film?
IL VERO BURATTINO - La marionetta di legno ha fatto ieri la sua apparizione, per la prima volta in Italia, di fronte ai giornalisti da tutto il mondo, ed è subito partita per Helsinky dove rimarrà in mostra dal 25 febbraio al 31 maggio. «Il burattino servì al regista americano per aiutare i disegnatori a riprodurre fedelmente la gestualità di un pupazzo mosso da fili e per rendere verosimile il suo modo di interagire con l’ambiente», spiega Lella Smith, responsabile della Walt Disney Studios Animation Research Library, l’archivio Disney di Los Angeles dove sono conservati più di 60 milioni di pezzi originali tra disegni, frame e bozzetti. Così per un giorno, Pinocchio si è fermato a Firenze. Proprio la marionetta di legno che Walt Disney fece costruire per riprodurre la gestualità di un pupazzo mosso dai fili. Il burattino è stato ritrovato per caso: era stato murato in una nicchia degli studios e l'ha trovata chi stava lavorando ai cavi telefonici. «Per Walt - continua Smith - era fondamentale che Pinocchio fosse il più reale possibile». Proprio per perseguire questo scopo si concesse di reinterpretare la storia di Collodi. Non solo Pinocchio, ma anche l’ambiente e i personaggi sono diversi rispetto al libro. «La fata turchina - racconta l’angelo custode dei reperti Disney - ha i capelli biondi e un tipico viso anni ’30, così è più credibile; Mangiafuoco è stato ribattezzato con il nome di Stromboli, perchè suonava meglio; il paesaggio in cui ha ambientato la storia è un villaggio tedesco che sembrava più adatto, più verosimile. E poi ci sono gli infiniti particolari con cui ha arricchito il film, oggetti infilati nell’ambiente e studiati accuratamente». Ci sono voluti più di 750 artisti, 80 musicisti, 1.500 schede di colore e un milione di disegni per portare alla luce questo cartone animato. Pinocchio sarà il secondo classico Disney a uscire in tecnologia blu-ray, dischi indistruttibili che riproducono la qualità visiva e acustica delle sale cinematografiche, seguendo La bella addormentata uscito nell’ottobre del 2008.
LELLA SMITH, VITA DA ARCHIVISTA - Trascorre la sua vita in un palazzo blindato dove le porte non lasciano entrare nemmeno un briciolo di polvere, la temperatura è di 10 gradi tutto l’anno e l’umidità è mantenuta al 50%. All’interno sono conservate, da 17 anni, più di 60 milioni di tavole, disegni e studi originali dei cartoni animati della Walt Disney che hanno fatto sognare generazioni di spettatori. Lella Smith, responsabile della Walt Disney Studios Animation Research Library, l’archivio di Los Angeles della compagnia americana, si racconta in occasione della presentazione dell’edizione restaurata di Pinocchio che uscirà in dvd e blu-ray il primo aprile. «Lavoro nel più grande archivio di animazione al mondo - dice l’angelo custode dei reperti Disney - È un luogo vivo in cui gli artisti della Disney possono consultare i disegni originali di illustratori come Gustav Tenggren che ha disegnato molti film Disney da Pinocchio, a Bambi, a Biancaneve e ha influenzato le favole con il suo stile particolare». I pezzi conservati in questo ambiente, fondato nel 1970 da Dave Smith che lo ha custodito prima di lei e porta il suo cognome pur non essendo un suo parente, sono consultabili solo dagli addetti ai lavori. «È materiale molto prezioso - continua - che è stato ignorato per anni. Pensi che il burattino in legno che Walt fece costruire nel ’40 per ispirare i disegnatori del film è stato ritrovato per caso, durante lavori ai cavi telefonici; era stato murato in una nicchia».
Il burattino più vero del bimbo
si ferma un giorno a Firenze.
Il Pinocchio della Disney compie 70 anni e per l'occasione è stato restaurato e presentato all'istituto degli Innocenti. La marionetta di legno ritrovata per caso: era stata murata negli studios
E ora il burattino sembra più vero del bambino. Il primo film di animazione ispirato al romanzo «Le avventure di Pinocchio» di Carlo Collodi e realizzato nel 1940 dalla Walt Disney, compie 70 anni e, per l’occasione, è stato sottoposto a un restauro durato più di un anno. Il cartone animato, presentato all’istituto degli Innocenti di Firenze, città natale di Collodi, uscirà in blu-ray e dvd il primo aprile. Come un affresco, la pellicola è stata ripulita digitalmente sia nelle immagini che nel suono. Sono stati riportati alla luce i colori originali e resi visibili anche i più piccoli dettagli.
LE NUOVE TECNOLOGIE PER UN CAPOLAVORO - Grazie alle tecnologie moderne, a cominciare da quella denominata Disney View, il cartone animato, nato in formato 4/3, è stato trasformato in un film ad alta definizione in formato 16/9. Questa tecnica ha permesso di riempire i bordi laterali dello schermo, che sarebbero rimasti neri, con immagini e pannelli specifici integrati con la scenografia e il paesaggio. Il risultato è un film nitido, dai colori brillanti, con un’acustica praticamente perfetta: un Pinocchio reale come non lo è mai stato prima. E quale poteva essere il miglior testimone della presentazione dell’edizione restaurata del classico Disney se non proprio il vero Pinocchio, il burattino fatto costruire da Walt Disney in occasione della realizzazione del film?
IL VERO BURATTINO - La marionetta di legno ha fatto ieri la sua apparizione, per la prima volta in Italia, di fronte ai giornalisti da tutto il mondo, ed è subito partita per Helsinky dove rimarrà in mostra dal 25 febbraio al 31 maggio. «Il burattino servì al regista americano per aiutare i disegnatori a riprodurre fedelmente la gestualità di un pupazzo mosso da fili e per rendere verosimile il suo modo di interagire con l’ambiente», spiega Lella Smith, responsabile della Walt Disney Studios Animation Research Library, l’archivio Disney di Los Angeles dove sono conservati più di 60 milioni di pezzi originali tra disegni, frame e bozzetti. Così per un giorno, Pinocchio si è fermato a Firenze. Proprio la marionetta di legno che Walt Disney fece costruire per riprodurre la gestualità di un pupazzo mosso dai fili. Il burattino è stato ritrovato per caso: era stato murato in una nicchia degli studios e l'ha trovata chi stava lavorando ai cavi telefonici. «Per Walt - continua Smith - era fondamentale che Pinocchio fosse il più reale possibile». Proprio per perseguire questo scopo si concesse di reinterpretare la storia di Collodi. Non solo Pinocchio, ma anche l’ambiente e i personaggi sono diversi rispetto al libro. «La fata turchina - racconta l’angelo custode dei reperti Disney - ha i capelli biondi e un tipico viso anni ’30, così è più credibile; Mangiafuoco è stato ribattezzato con il nome di Stromboli, perchè suonava meglio; il paesaggio in cui ha ambientato la storia è un villaggio tedesco che sembrava più adatto, più verosimile. E poi ci sono gli infiniti particolari con cui ha arricchito il film, oggetti infilati nell’ambiente e studiati accuratamente». Ci sono voluti più di 750 artisti, 80 musicisti, 1.500 schede di colore e un milione di disegni per portare alla luce questo cartone animato. Pinocchio sarà il secondo classico Disney a uscire in tecnologia blu-ray, dischi indistruttibili che riproducono la qualità visiva e acustica delle sale cinematografiche, seguendo La bella addormentata uscito nell’ottobre del 2008.
LELLA SMITH, VITA DA ARCHIVISTA - Trascorre la sua vita in un palazzo blindato dove le porte non lasciano entrare nemmeno un briciolo di polvere, la temperatura è di 10 gradi tutto l’anno e l’umidità è mantenuta al 50%. All’interno sono conservate, da 17 anni, più di 60 milioni di tavole, disegni e studi originali dei cartoni animati della Walt Disney che hanno fatto sognare generazioni di spettatori. Lella Smith, responsabile della Walt Disney Studios Animation Research Library, l’archivio di Los Angeles della compagnia americana, si racconta in occasione della presentazione dell’edizione restaurata di Pinocchio che uscirà in dvd e blu-ray il primo aprile. «Lavoro nel più grande archivio di animazione al mondo - dice l’angelo custode dei reperti Disney - È un luogo vivo in cui gli artisti della Disney possono consultare i disegni originali di illustratori come Gustav Tenggren che ha disegnato molti film Disney da Pinocchio, a Bambi, a Biancaneve e ha influenzato le favole con il suo stile particolare». I pezzi conservati in questo ambiente, fondato nel 1970 da Dave Smith che lo ha custodito prima di lei e porta il suo cognome pur non essendo un suo parente, sono consultabili solo dagli addetti ai lavori. «È materiale molto prezioso - continua - che è stato ignorato per anni. Pensi che il burattino in legno che Walt fece costruire nel ’40 per ispirare i disegnatori del film è stato ritrovato per caso, durante lavori ai cavi telefonici; era stato murato in una nicchia».
Maristela Schiavoni- Messaggi : 248
Data di iscrizione : 11.07.08
Località : São Paulo - Brasil
Re: Restauro di un capolavoro - "Pinocchio"
Cara Maristela , che coincidenza ...propio adesso che stiamo leggendo Pinocchio .
Molto interessante tutto il testo Grazie e anche del cito del Abruzzo 5 .
Abbiamo molto da leggere .
Saluti Silvia
Molto interessante tutto il testo Grazie e anche del cito del Abruzzo 5 .
Abbiamo molto da leggere .
Saluti Silvia
silvia- Messaggi : 142
Data di iscrizione : 13.07.08
Età : 78
Località : São Paulo - Brasil
Re: Restauro di un capolavoro - "Pinocchio"
Sì, cara Silvia, abbiamo tanto da leggere... E leggendo, impariamo sempre di più!
Abbracci a te.
Maristela
Abbracci a te.
Maristela
Maristela Schiavoni- Messaggi : 248
Data di iscrizione : 11.07.08
Località : São Paulo - Brasil
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