Ancora sulla vicenda "Cesare Battisti" - La Repubblica

Dopo la lettera del capo dello Stato, il presidente brasiliano ribadisce la posizione sull'estradizione all'ex terrorista italiano.
Battisti, Lula scrive a Napolitano
e difende le scelte del governo.

BRASILIA - Il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva risponde al presidente italiano Giorgio Napolitano sul caso Battisti, dopo che il capo dello Stato aveva espresso "stupore e rammarico" per la decisione di negare l'estradizione dell'ex terrorista italiano. La lettera di risposta è stata consegnata poco fa dalla presidenza di Brasilia al ministero degli Esteri brasiliano. Lo hanno detto oggi fonti del palazzo presidenziale del Planalto, avvertendo che la lettera sarà poi consegnata da Itamaraty (il ministero degli Esteri) all'ambasciata d'Italia a Brasilia. A quanto si apprende la lettera ribadisce che il governo brasiliano è sovrano nella decisione di concedere o meno l'asilo politico all'ex terrorista.

Nella lettera personale inviata al presidente del Brasile, Giorgio Napolitano richiamava i lineamenti dell'ordinamento costituzionale e giuridico italiano e le garanzie che offre nel perseguire anche i responsabili di reati di terrorismo. "Sono stupito e rammaricato", ripeteva il presidente della Repubblica per una scelta (quella di non concedere l'estradizione a Battisti) che il governo brasiliano ha giustificato con il timore che in Italia l'imputato possa essere perseguitato per le sue idee politiche.

Battisti, che ha 52 anni ed è stato condannato per quattro omicidi, dopo essere fuggito dalla Francia nel 2004, si è rifugiato in Brasile dove è stato arrestato nel 2007 e carcerato in attesa di una eventuale estradizione verso l'Italia. In un'intervista pubblicata settimane fa dal settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva affermato di temere per la sua vita se fosse estradato. "Sono certo che se andassi in Italia sarei oggetto di vendetta. Io sarei assassinato" ha assicurato.